Vanna Iori

Su Democratica il mio articolo “Quello che abbiamo fatto, quello che resta da fare”

Su Democratica il mio articolo “Quello che abbiamo fatto, quello che resta da fare”


Lunedì 20 novembre 2017, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, su Democratica – il nuovo quotidiano digitale del Pd – è stato pubblicato un mio articolo dal titolo “Quello che abbiamo fatto, quello che resta da fare”.

Ecco la trascrizione integrale dell’articolo.

La Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra oggi, non può e non deve essere una ricorrenza formale. Abusi, maltrattamenti, violenze, abbandoni: l’esistenza di milioni di bambini e adolescenti nel mondo è attraversata anche da questi elementi. Non possiamo voltare lo sguardo altrove.

La difesa dei diritti dei minori e il miglioramento delle loro condizioni di vita materiali e immateriali è un impegno su cui si costruisce il futuro dell’umanità. Per questo dobbiamo innanzitutto rinforzare le azioni, importanti, messe in campo dal governo e sostenute in modo convinto dal Pd per rispondere ai principali bisogni ed alle diverse forme di povertà, oltre che alla promozione del benessere.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa, in primo luogo: uno spartiacque nelle politiche a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza che deve necessariamente proseguire negli anni a venire, perché la povertà non è solo impossibilità di nutrirsi, ma anche mancato accesso all’istruzione, che in diversi contesti appare un diritto negato. Per molti bambini e adolescenti leggere un libro o poter andare al cinema è un’esperienza sconosciuta.

Sono soprattutto misure importanti che, insieme a riforme strutturali come la Buona Scuola e in particolare i decreti legislativi riguardanti i servizi educativi per l’età zero-sei anni e l’inclusione scolastica, hanno rafforzato il sostegno al mondo dell’infanzia.

E ancora, proseguendo sul lavoro fatto, dobbiamo segnalare altri interventi importanti: dal bonus bebè alla legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, alla legge sulla continuità affettiva che tutela la relazione con la famiglia affidataria una volta terminato l’affidamento.

La prospettiva, ora, deve guardare in avanti. Tra le politiche da attivare ci sono almeno 5 ambiti di intervento prioritari, urgenti e significativi che attendono di essere approvati. Il primo è l’approvazione della legge sulla cittadinanza, il cosiddetto ius soli da conferire in seguito a un percorso obbligatorio nel nostro sistema scolastico. Migliaia di bambini nati in Italia da genitori stranieri si vedono oggi negare questo diritto: eppure sono bambini che parlano l’italiano, frequentano le nostre scuole, condividono gli stessi interessi dei bambini nati da genitori italiani.

È poi necessario mettere in campo politiche e azioni di sostegno alla genitorialità (previsto dal IV piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza) perché i genitori sono spesso soli, insicuri, disorientati nel ruolo di guida educativa e incerti sulle regole con cui relazionarsi ai propri figli. Investire su chi ha il diritto-dovere di educare gli adulti del domani è necessario.

Vi è poi l’ambito del contrasto delle dipendenze, dalla droga alla cyberdipendenza, che spesso si associa e pericoli delle della dark Rete come l’adescamento, la pedopornografia, al cyberbullismo.

Non meno importante e urgente è lavorare per l’educazione, fin dalla prima infanzia, al rispetto della dignità femminile nella differenza di genere per le pari opportunità e contro ogni forma di discriminazione.

E infine vi è la necessità di non abbassare la guardia su fenomeni aberranti di violenza, maltrattamento e abusi sessuali, di violenza assistita, avvolti spesso nel silenzio, nella vergogna e nell’omertà. Bisogna parlarne e attivare misure, soprattutto preventive, da parte delle agenzie educative. Il lavoro che ci aspetta è dunque il proseguimento di un grande investimento educativo.




Vanna Iori

Docente universitaria e Senatrice del Partito Democratico

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