È sempre più urgente riorganizzare i servizi per contrastare la povertà educativa dei minori
Il rapporto di Save the Children “Liberare i bambini dalla povertà educativa: a che punto siamo?” mette in luce un quadro preoccupante sul fronte delle opportunità educative e formative di cui godono oggi i bambini in Italia: è evidente che occorre intervenire e per farlo in modo efficace bisogna riorganizzare i servizi in un’ottica di integrazione che punti ad aumentare e diversificare l’offerta già esistente.
In tutta Italia, e in particolare al Sud, dove i bambini scontano maggiormente questo deficit educativo, occorre pensare a servizi alternativi come i micro-nidi, le sezioni primavera, le tagesmutter, le ludoteche, solo per citare alcuni esempi.
Più opportunità offriamo ai ragazzi, maggiore è la possibilità di sottrarli all’emarginazione, al disagio e, in alcuni casi, alla violenza. Un dato su tutti, quello del 48% dei minori che in un anno non ha letto un libro al di fuori di quelli della scuola, è significativo dello sforzo culturale che occorre intraprendere.
I servizi esistenti per i minori vanno potenziati e occorre inoltre rafforzare il coordinamento degli stessi servizi e delle strutture che si fanno carico della tutela dei bambini e delle bambine: non possiamo rinunciare a questa sfida.