Vanna Iori

Mutilazioni genitali femminili: in Italia 7.700 giovani a rischio, rafforzare il contrasto a questa pratica barbara

Mutilazioni genitali femminili: in Italia 7.700 giovani a rischio, rafforzare il contrasto a questa pratica barbara
06/02/2016 | Categorie: Donne, I miei comunicati stampa, Infanzia


La giornata internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili, che si celebra oggi in tutto il mondo, sia l’occasione per riflettere, ma anche per agire, in relazione a un fenomeno che coinvolge almeno 200 milioni di donne e bambine in 30 paesi, secondo quanto rivela l’ultimo rapporto dell’Unicef.

Questo fenomeno barbaro, che coinvolge in maggior numero le bambine e le ragazze nel periodo compreso tra l’infanzia e i 15 anni d’età, va contrastato e prevenuto con più efficacia: anche l’Italia, dove secondo i dati più recenti sono circa 7.700 le bambine a rischio, non può esimersi da questo ragionamento.

Le pratiche delle mutilazioni genitali femminili costituiscono un gravissimo rischio per la salute e turbano lo sviluppo psichico delle bambine e delle adolescenti: occorre rafforzare quindi le dimensioni della prevenzione e del contrasto.

In Italia la legge del 2006, che vieta e persegue gli autori di questi reati, viene ancora troppo disattesa: occorre monitorare quali siano le Regioni che abbiano promosso una formazione specifica agli operatori sanitari, che hanno il compito di accogliere e curare le bambine per le conseguenze fisiche e psicologiche delle mutilazioni.

È necessario inoltre sostenere, anche economicamente, le Regioni che abbiano messo in campo progetti sul proprio territorio per la realizzazione di percorsi virtuosi di prevenzione e di contrasto rivolto principalmente alle madri e alle donne.




Vanna Iori

Docente universitaria e Senatrice del Partito Democratico

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