La persecuzione dei bambini disabili messa in atto dall’Isis evoca il nazismo
Il sedicente Califfato dell’Isis ha lanciato una vera e propria jihad contro i bambini disabili, autorizzando i suoi uomini a uccidere i neonati con malformazioni, sindrome di down o altre disabilità congenite: è uno scenario terribile, che evoca la ferocia del nazismo.
La civiltà fa un passo indietro terribile nella storia: sembra di essere ritornati al 1920, quando furono pubblicati libri che teorizzavano l’eutanasia dei disabili, come quello di Hoche e Binding, che nel loro testo “Il permesso di annientare vite indegne di vita” sostenevano il diritto dello Stato al miglioramento biologico della popolazione e, a tal fine, il diritto di uccidere tutti i disabili in quanto “vite da scarto”, “gusci vuoti di esseri umani” e “vite indegne di essere vissute”, dannose per loro stessi e per le loro famiglie, un peso economico inutile per lo Stato.
Con la stessa crudeltà oggi Daesh vuole annientare vite considerate inutili: si alzi alta la voce della comunità internazionale per condannare questo ennesimo crimine contro l’umanità.