Vanna Iori

Su HP: “Quei palloncini rosa macchiati dal sangue a Manchester”

Su HP: “Quei palloncini rosa macchiati dal sangue a Manchester”
23/05/2017 | Categorie: Donne, Huffington Post, Media Press, Mondo


Il mio nuovo articolo pubblicato oggi, martedì 23 maggio 2017, sul mio blog sull’Huffington Post Italia.

 

Nelle prime e concitate immagini amatoriali che arrivano dagli smartphone delle teenager che ieri sera sono accorse alla Manchester Arena per ascoltare la loro beniamina Ariana Grande rimbalzano prepotentemente tanti palloncini rosa.

Il colore che più di ogni altro è associato alla donna e, in questo caso, all’adolescenza. Il colore della spensieratezza, degli affetti, di una vita che sta sbocciando come una rosa e che ha voglia, quindi, di assaporarne il sapore appieno. Quei palloncini rosa macchiati dal sangue del terrorismo rappresentano forse meglio di ogni altra immagine o ragionamento la ferita che rappresenta l’attentato alla Manchester Arena.

Il terrorismo ha compiuto un altro salto in avanti, prendendo di mira questa volta un target ben definito, perché il pubblico di Ariana Grande è sempre stato – e lo era anche ieri – un pubblico di ragazze adolescenti. Dopo il Bataclan, dove sotto il fuoco dei terroristi finirono tantissimi giovani, maschi e femmine, e dopo Orlando, dove fu presa di mira la comunità gay, il terrorismo questa volta ha scelto di spargere terrore tra le adolescenti.

Forse contrario a quella voglia di vivere e di divertirsi? Difficile, a caldo, fare considerazioni sulle motivazioni che hanno spinto gli attentatori a dare vita a una strage enorme, che spezza il fiato perché spezza giovani vite innocenti e altrettante famiglie che, magari con qualche titubanza, avevano dato il permesso ai propri figli per andare insieme ai loro amici a vedere il concerto della loro popstar preferita.

Un messaggio, però, è chiaro. Il terrorismo ha agito in un luogo ben preciso e colpendo una categoria ben precisa. Non è stata la furia di un tir impazzito che si è lanciato contro una folla, come è avvenuto a Nizza. Non è stato un kamikaze, che ha premuto il detonatore dell’esplosivo in un luogo indefinito e caratterizzato dalla presenza di diverse tipologie di persone come l’attentatore all’aeroporto Zaventem di Bruxelles.

Questa volta è toccato a migliaia di ragazzine in festa. E quei palloncini rosa che da simbolo di vita si sono trasformati in simbolo di violenza e di morte appaiono ora come un segno beffardo.




Vanna Iori

Docente universitaria e Senatrice del Partito Democratico

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