Vanna Iori

Su HP: “Vaccini, la medicina non è la matematica ma salva le vite umane”

Su HP: “Vaccini, la medicina non è la matematica ma salva le vite umane”
20/04/2017 | Categorie: Huffington Post, Media Press, Sanità


Il mio nuovo articolo pubblicato oggi, giovedì 20 aprile 2017, sul mio blog sull’Huffington Post Italia.

 

In Gran Bretagna la più grande catena di farmacie del mondo ha lanciato una campagna di vaccinazione contro l’Hpv rivolta alla popolazione maschile. Sì, maschile, perché si sta diffondendo la consapevolezza, scientifica, che il papilloma virus mette a rischio non solo le donne, ma anche gli uomini.

Questa campagna dimostra un elevato senso di responsabilità e mette in luce la necessità di estendere i vaccini, metodo salvifico contro virus e malattie che si fanno sempre più pervasive. Se si guarda al dibattito italiano sullo stesso tema è evidente la distanza abissale che ci divide oggi da questo senso di responsabilità.
Il tema dei vaccini e della loro ineluttabilità è oggi messo in discussione da pseudoteorie scientifiche e tesi “complottistiche”, non basate su principi scientifici o medici, che proliferano sulla rete e che provano, con insistenza, a farsi largo oltre che sui media anche nell’opinione pubblica.

Tentativi che si accompagnano spesso a campagne shock, che puntano sull’emotività e che allo stesso tempo strumentalizzano le paure e le angosce, anche legittime, dei cittadini, genitori in primis. È bene dirlo con parole chiare: questo tentativo di delegittimare i vaccini è inaccettabile, indegno, lesivo del diritto alla salute che è garantito dalla nostra Costituzione.

Quello che è successo con la messa in onda dell’inchiesta di Report sui vaccini ha rappresentato un salto in avanti ancora più pericoloso. Innanzitutto perché Report è una trasmissione televisiva molto seguita e ha raggiunto, quindi, un pubblico molto vasto, tra l’altro in una fascia oraria dove davanti alla tv ci sono tanti ragazzi e ragazze.

Un’inchiesta viziata dall’assenza di un contraddittorio e soprattutto da una visione distorta, che ha lasciato come messaggio ultimo quello della pericolosità dei vaccini. Eppure è l’esatto contrario: i vaccini salvano la vita, come mostrano i dati resi noti dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Ogni anno, nel mondo, grazie alla vaccinazione si salvano tra 2 e 3 milioni di vite umane, nonostante il numero di persone, innanzitutto bambini, che non riesce ad accedere ai vaccini è ancora molto elevato. Alimentare e dare voce a ipotesi non suffragate dalla scienza, dalla ricerca e dalla medicina, è un atto di gravissima irresponsabilità.

Il caso di Report impatta su un sottoinsieme dei vaccini su cui occorre porre attenzione. Il papilloma virus, infatti, è oggi responsabile di numerosissimi casi di tumore al collo dell’utero. Come si può pensare a non vaccinare le proprie figlie?

Se si decidesse di non seguire la strada della prevenzione, che deve costituire invece la via maestra, si mette a rischio la salute di giovani vite. Occorre potenziare la ricerca sui vaccini, così come quella per la prevenzione dei tumori: solo così possiamo fronteggiare le malattie in modo efficace, non di certo appellandoci a una presunta libertà di coscienza che, in alcuni casi, può portare a una situazione di pericolosità individuale e sociale.

Le posizioni anti-vaccini di fatto negano un diritto fondamentale, quello della possibilità di prevenire malattie e di curare dove è possibile, nel rispetto della persona e della società: la strumentalizzazione del dolore di tutti, a iniziare dai bambini, è inaccettabile.

Il principio a mio avviso trascurato nel dibattito è che la medicina non è una scienza esatta. Non esclude quindi, in assoluto, possibili reazioni avverse. I passi avanti comprendono anche dubbi. Ma le statistiche ci mostrano che la valutazione del rapporto costi/benefici porta inequivocabilmente a scegliere i benefici in ragione del numero di vite salvate. Questo è il cammino della scienza e della medicina. Se si vuole fare informazione vera non ci si affidi agli umori della rete.




Flavio Maiocco

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