Vanna Iori

Su Huffington Post: “Finalmente una legge che tutela gli orfani degli omicidi domestici”

Su Huffington Post: “Finalmente una legge che tutela gli orfani degli omicidi domestici”


Il mio nuovo articolo pubblicato oggi, venerdì 3 marzo 2017, sul mio blog sull’Huffington Post Italia.

 

Crimini domestici. La violenza più atroce nel luogo-simbolo dell’amore e della cura. E bambini orfani di crimini domestici perché a uccidere la madre o il padre è stato l’altro genitore. La morte di un genitore è sempre un evento traumatico e lo è ancora di più per un bambino. Ma quando a uccidere uno dei due genitori è l’altro partner, questo trauma mette in bilico il diritto all’infanzia, complica lo sviluppo emotivo e introduce elementi di instabilità e fragilità nel percorso di crescita che dall’infanzia conduce all’età adulta.

Agli orfani di crimini domestici chi pensa? Una legge approvata in prima lettura alla Camera prova a offrire un sostegno concreto. Innanzitutto le nuove tutele si applicano ai figli minorenni e maggiorenni economicamente non autosufficienti della vittima di un omicidio commesso dal coniuge (anche se separato o divorziato), dal partner di un’unione civile o da una persona che è o è stata legata da una relazione affettiva e stabile convivenza.

Importante poi è il fatto che l’omicidio del coniuge, del partner civile e del convivente viene equiparato a quello dei genitori o dei figli e rientra pertanto nella fattispecie aggravata per la quale è prevista la pena dell’ergastolo. Gli orfani di crimini domestici potranno inoltre accedere al gratuito patrocinio a prescindere dai limiti di reddito. Lo Stato, infatti, si farà carico delle spese tanto nel processo penale quanto in quello civile, compresi i procedimenti di esecuzione forzata.

A tutela del risarcimento del danno a favore dei figli della vittima, il pm che procede per omicidio ha l’obbligo di richiedere il sequestro conservativo dei beni dell’indagato. Agli orfani costituiti parte civile, in sede di condanna spetta a titolo di provvisionale una somma pari al 50% del presumibile danno che sarà poi liquidato in sede civile. A questo fine è prevista la conversione del sequestro in pignoramento già con la condanna di primo grado.

Nei confronti del familiare per il quale è chiesto il rinvio a giudizio per omicidio viene sospeso il diritto alla pensione di reversibilità. Durante questo periodo la pensione, senza obbligo di restituzione, sarà percepita dai figli della vittima. In caso di proscioglimento o archiviazione, la sospensione viene meno e lo Stato, salvo vi sia stato subentro dei figli, dovrà corrispondere gli arretrati.

La condanna e il patteggiamento comportano automaticamente l’indegnità a succedere. Sarà direttamente il giudice penale a dichiararla, senza necessità di un’azione civile da parte degli eredi. Peraltro, fino ad archiviazione o proscioglimento, resta sospesa la chiamata all’eredità.

A partire da quest’anno il fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti viene esteso anche agli orfani di crimini domestici con un’apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all’anno per borse di studio e reinserimento lavorativo. Ai figli delle vittime è assicurata assistenza medico-psicologica gratuita fino al pieno recupero psicologico ed è attribuita la quota di riserva prevista per l’assunzione di categorie protette. Se il cognome è quello del genitore condannato in via definitiva, il figlio può chiedere di cambiarlo.

Sono passi importanti, forse non esaustivi per chiudere per sempre quella ferita che si è generata durante l’infanzia. Proseguire su questo percorso è doveroso.




Vanna Iori

Docente universitaria e Senatrice del Partito Democratico

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