Vanna Iori

La mia intervista a Prima Pagina Reggio sui ruoli femminili in politica

La mia intervista a Prima Pagina Reggio sui ruoli femminili in politica
21/03/2016 | Categorie: Donne, Interviste, Media Press


Lunedì 21 marzo 2016 il quotidiano Prima Pagina Reggio ha pubblicato una mia intervista sui ruoli femminili in politica dal titolo “Madri in politica, un valore aggiunto”. Sotto l’immagine la trascrizione integrale dell’intervista.

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REGGIO – «Deve fare la mamma, non vedo perché qualcuno debba costringerla a fare campagna elettorale». Questo il consiglio non richiesto che nei giorni scorsi il candidato sindaco di Roma Guido Bertolaso aveva suggerito alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Una frase che ha suscitato una marea di critiche anche perché c’è chi è convinta, portando a sostegno della sua tesi studi scientifici, che fare la madre non solo non sia un impedimento per una donna che lavora, ma che si tratti di un valore aggiunto. Questo qualcuno è la parlamentare democratica Vanna Iori.

Iori, la frase di Bertolaso fa emergere un pregiudizio che fatica a scomparire sulle donne incinta?

Proprio così. Prima di tutto non spetta a Bertolaso dire quello che una donna incinta può o non può fare. Quelle parole sono frutto di una cultura misogina: è ora di dire basta agli uomini che decidono dove dobbiamo stare quando facciamo figli. In secondo luogo vorrei fosse chiaro che la maternità non è un ostacolo, ma una grande opportunità sia per le madri che per i padri. Del resto ci sono teorie scientifiche e sociologiche che confermano le mie parole.

In che senso lei parla di opportunità?

Guardi a Milano si è svolta un’iniziativa che si intitola “Maternity is a master”. La maternità è un valore ed è sinonimo di competenze: vale come un master perché durante questo periodo la donna impara tante cose che poi possono servire nel suo lavoro, qualunque esso sia, inclusa la politica. Essere madri è una risorsa: è stato dimostrato che all’interno delle aziende proprio la maternità serve a sviluppare una dimensione multitasking che costituisce un vantaggio e non certo un danno, come qualcuno pensa erroneamente. Respingo, quindi, ogni ragionamento che vuole relegare la maternità a un ostacolo.

Però ancora oggi ci sono parecchie aziende che preferiscono non assumere ragazze sposate o fidanzate che sono, diciamo così, nella fascia di età considerata “a rischio” maternità…

È vero che esistono e non sanno quanto sbaglino a ragionare così. Come ho detto una donna che ha vissuto e vive la maternità impara a organizzarsi, a risolvere più di un problema alla volta e questo, trasportato nel mondo del lavoro, la rende senza dubbio una dipendente migliore. Chi considera la maternità come una malattia vive nel Medioevo.

Ok, ma per aiutare le neo mamme dovrebbe intervenire anche la politica vero?

Certo. Alla politica spetta il compito di rendere concrete le opportunità che le donne rappresentano. Dobbiamo favorire la flessibilità dell’orario di lavoro, la possibilità di lavorare da casa per le donne incinta e la possibilità, per chi ha figli piccoli, di poterli lasciare in luoghi sicuri ed educativi magari proprio nelle aziende dove lavorano. Sto pensando in questo caso agli asili aziendali che sono una realtà in diverse parti d’Italia.

Lei ha figli? Cosa ci può dire della sua esperienza?

Sì, ho un figlio grande ormai. Le confesso che la maternità mi ha insegnato molto di più delle mie due lauree e del dottorato.




Vanna Iori

Docente universitaria e Senatrice del Partito Democratico

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