Minori, la denuncia di Saviano riaccende l’allarme sull’emergenza educativa
A Roberto Saviano e al suo ultimo libro, “La paranza dei bambini”, va riconosciuto il merito di aver acceso un faro in una realtà buia dell’infanzia, su un dramma – molto spesso soffocato dal silenzio e dall’omertà – che coinvolge oggi tanti, troppi bambini e adolescenti in Italia, soprattutto nelle zone degradate del paese.
Bambini e adolescenti in mano alla criminalità organizzata, lontani dai loro affetti familiari, persi in una dimensione che li fa sentire importanti eppure in realtà deboli e fragili perché sfruttati e strumentalizzati da chi li piega all’odio e alla ferocia: sono i cuori violenti, che nascono dalla povertà educativa, sono la disperazione che deriva dell’assenza di futuro, dal degrado affettivo e dall’incuranza sei sentimenti, elementi sempre più comuni dell’abbandono.
Contro questa, che è una vera e propria emergenza sociale, occorre investire innanzitutto sull’educazione, che non è solo la scuola: è prioritario recuperare la dispersione scolastica, ma è necessario anche investire e potenziare i progetti delle scuole aperte e l’educativa di strada con l’obiettivo di aiutare questi ragazzi a costruire un progetto di vita e di speranza. È sempre da lì che occorre ripartire: dalla rieducazione.