Vanna Iori

Welfare, via libera alla mia legge sugli educatori: finalmente è stata riconosciuta la loro professionalità

Welfare, via libera alla mia legge sugli educatori: finalmente è stata riconosciuta la loro professionalità
31/03/2016 | Categorie: Educazione, I miei comunicati stampa


La commissione cultura della Camera dei deputati ha dato il via libera alla proposta di legge, che reca la mia prima firma, per la disciplina delle professioni di educatori e pedagogisti: si tratta di un risultato atteso da troppo tempo e che darà certezze a circa 150mila persone in Italia. Finalmente le persone che lavorano in ambito educativo potranno vedere riconosciuta la loro professionalità.

Non ci si improvvisa nel ruolo di educatori perché la scarsa preparazione può produrre comportamenti e atteggiamenti deleteri in tutti gli ambiti sociali, educativi e sanitari dove è invece necessario un alto profilo professionale, oltre a capacità di ascolto e relazione.

I recenti casi incresciosi di abusi e maltrattamenti su anziani, minori e disabili, ad esempio, rendono evidente la delicatezza e la centralità di queste professioni nella vita delle persone.

La proposta di legge, risultato di un lavoro condiviso che ha portato all’approvazione in commissione, mette ordine nella confusione normativa che esisteva fino ad oggi: dopo vent’anni di vuoto legislativo si interviene fissando alcuni requisiti basilari, prendendo come riferimento il livello delle conoscenze richieste dal Qeq (Quadro europeo delle qualificazioni professionali) e individuando i percorsi di studio, le competenze, i titoli, gli sbocchi occupazionali.

Entrerà in vigore l’obbligatorietà della laurea per accedere alle professioni educative. Poiché in Italia oggi, oltre a Scienze dell’educazione, anche le facoltà di Medicina laureano educatori professionali (anomalia tra i paesi europei), si invitano le università a favorire l’istituzione di corsi interfacoltà tra Medicina e Scienze della formazione per avvicinare i due profili professionali e, in prospettiva, auspicabilmente giungere a un unico profilo.

Inoltre la legge amplia il ventaglio degli sbocchi occupazionali, indicando in modo chiaro i servizi e gli ambiti dove esercitare l’attività professionale, nella prospettiva di valorizzare le rispettive competenze dei due percorsi di studio.

Oggi si è quindi fatto un passo in avanti per valorizzare il lavoro educativo, che è un indispensabile veicolo di civiltà per lo sviluppo del nostro Paese: è importante ora portare rapidamente a compimento questo percorso in Senato.




Vanna Iori

Docente universitaria e Senatrice del Partito Democratico

15 commenti

  1. Luca
    marzo 31st, 2016 17:52

    Buonasera,il testo approvato quando potrà essere consultato? Secondo la sua esperienza,i tempi possibili per l’approvazione definitiva? Grazie.

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  2. Yle
    marzo 31st, 2016 19:40

    Buonasera,
    mi permetto di lasciare un commento. Non metto in dubbio la sua buona fede firmando questa proposta di legge ma mi chiedo se lei abbia mai pensato a ciò che la sua totale approvazione causerà. Ho letto gli emendamenti in tutti i loro punti e alcuni li ritengo deleteri, in special modo quello in cui si afferma l’obbligo di laurea per poter svolgere questa professione. Non sono laureata, ho preso un secondo diploma per poter lavorare nei nidi in quanto amo questo lavoro. Il mondo del lavoro odierno non porta a poter avere dei contratti decenti, per cui pur di far pratica ho svolto tirocini gratuiti. Tutto ciò non mi fa rientrare nei requisiti dalla sua legge richiesti: 3 anni lavorativi documentabili. Beh, io non li ho. Per lavorare nei nidi mi sono anche iscritta a Garanzia Giovani, progetto del suo collega Renzi. Peccato che per continuare ad essere iscritti non bisogna andare all’università, pena l’esclusione! mi dica ora cosa dovrei fare? è possibile che chi si sia dato tanto da fare venga ripagato così? capisco sia giusto lavorare per chi abbia una laurea idonea, ma se fino ad oggi non era necessaria per legge perché far diventare le cose retroattive? senza contare che anche le maestre delle scuole d’infanzia hanno dovuto avere la laurea ma solo se avevano conseguito il diploma dopo il 2002! ecco perché non dare un margine e fare in modo che chi abbia già questo diploma lo possa usare? mi creda, non tutti hanno 3 anni lavorativi documentati e non perché non hanno esperienza! la ringrazio e in attesa di un suo riscontro le auguro buona giornata

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    • Silvia
      aprile 2nd, 2016 11:42

      Ciao, io capisco la tua posizione, ho fatto il liceo delle scienze sociali con diversi tirocini in materna e ho d’atto baby sitter per non so quanti anni con tantissimi bambini, ora sono vicina alla laurea in sde, ti dirò sinceramente che con tutta la passione che ci ho sempre messo le cose che studi all’università sono diverse da quello di uno psicopedagogico o scienze sociali, ovviamente sono molto più approfondite e specifiche, chi ha fatto le magistrali prima del 2002 èè diverso ancora perché era uno studio approfondito in campo educativo, non era un liceo ma un professionale, quindi più ore in materie e quindi possibilità di approfondire meglio. Detto questo purtroppo anche tra gli educatori laureati o plurilaureatici possono essere persone ignoranti, prive di tatto, empatia e umiltà che sono caratterizzanti di questa professione, quindi se da un lato questa legge potrebbe migliorare la situazione d’altro canto i maltrattamenti non finiranno solo grazie a questa, essendo comunque che i maltrattamenti e gli infanticidi esistono anche tra le scimmie antropomorfe… forse sarebbe il caso di inserire continue valutazioni dell’identità alla professione e corsi di aggiornamento e sensibilizzazione, sempre che chi ha “esperienza” sia disponibile ad ascoltare, perché spesso chi vanta tanti anni di esperienza crede che dato che il suo modo-operando ha avuto successo fino a quel momento sia giusto, non parlo di te specifico, ma è un problema reale che riguarda alcuni educatori che non hanno ricevuto una corretta educazione alla professione

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      • Yle
        aprile 6th, 2016 11:23

        si ma non metto in dubbio che la laurea formi le persone di più solo che ritengo ingiusto il fatto che se non è stata obbligatoria fino ad oggi non vedo perché chi ha lavorato con il diploma adesso sia buttato fuori! le nostre maestre avevano il diploma prima che diventasse obbligatoria la laurea anche per loro…ma quelle già diplomate mica le hanno mandate via! e poi basta con questa cosa che i maltrattamenti vengono dalla mancata formazione! sono persone con problemi molto seri e di certo non creati dalla mancanza di una laurea! inoltre fanno ridere questi politici…richiedono titoli che poi sono i primi loro a non avere! (e che stranamente la signora Iori possiede…ma è una mosca bianca)

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  3. Sara
    marzo 31st, 2016 22:04

    Buonasera. Finalmente riconoscimento alla professione! Per chi, però, ha diversi anni di esperienza nel settore e non ha la laurea? Perderà il posto?

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  4. Elena
    marzo 31st, 2016 22:33

    Lavoro da 3 anni come baby sitter a tempo pieno presso famiglie private, con regolare contratto. Posso accedere al percorso formativo di un anno?

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  5. Ben
    marzo 31st, 2016 22:45

    Sono sempre stato contro ordini professionali o questi cosiddetti “riconoscimenti” come in questo caso, sembra che diano un senso di privilegio, ma a parte il mio punto di vista personale volevo sottolineare un paio di punti:

    “I recenti casi incresciosi di abusi e maltrattamenti su anziani, minori e disabili, ad esempio, rendono evidente la delicatezza e la centralità di queste professioni nella vita delle persone.”

    Una persona laureata non è sinonimo di persona che abbia buone intenzioni, non regge molto questa giustificazione. Potrei farle esempi di pedofili e criminali che sono usciti con ottimi voti dall’università, ma perderei solo tempo.

    Secondo punto:
    Lei parla di 150 mila persone che beneficeranno di questa legge, e cosa diciamo di quelle persone che lavorano da poco tempo come educatori, senza titolo di studio universitario? In tutta Italia c’è ancora un buon numero di aspiranti educatori/educatrici in uno stato precario, e non dia per scontato che tutti abbiano la possibilità di riprendere in mano gli studi, troppo comodo pensarla in questa maniera.

    Questa legge farà fare solo tanti bei soldoni alle università e allo stato e lascerà sempre più gente disoccupata.

    Cordiali saluti

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    • Silvia
      aprile 2nd, 2016 11:48

      Ciao, ho già risposto a una ragazza qualche post più su e non vorrei ripetermi, ti pongo solo un quesito, se non è giusto inserire una norma che imponga una preparazione come educatore perché dovrebbe essere giusto averla per un medico? Non è sempre privilegiate nei confronti di chi ha studiato? Secondo il tuo ragionamento tutti dovrebbero fare il lavoro che vogliono senza avere preparazione in merito, quindi se io domani mi improvvisassi medico chirurgo o pilota di aerei o quel chessia sarei legittimata a farlo?!?

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  6. antonio
    aprile 1st, 2016 10:07

    Mi pare una buona iniziativa. La speranza è che si esca da un pantano indegno tipo bandi pubblici che chiedono espressamente educatori professionali e poi in graduatoria, ai vertici, vedono assistenti sociali, sociologi e diplomati magistrali considerati equipollenti. Buon lavoro e speriamo in una rapida evoluzione.

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  7. laura
    aprile 1st, 2016 12:45

    Buongiorno! La Laurea magistrale in pedagogia diventerà quindi abilitante anche all’insegnamento?
    Spero di si, anzi sarebbe finalmente una cosa logica dato che il TFA non è altro che una brutta copia del corso di laurea di pedagogia!!!
    grazie per l’attenzione! !!
    Buona giornata
    Laura

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  8. aprile 1st, 2016 14:46

    A tutti coloro che si improvvisano educatori.. rivolgo domanda.. vi fareste curare da un dottore senza titolo di laurea o con un corso durato pochi mesi?

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    • Yle
      aprile 1st, 2016 19:56

      Io non ho un corso durato pochi mesi ma un diploma di scienze umane che fino a poco fa mi permetteva di fare l’educatrice…trovo assurdo che all’improvviso tutto ciò non sia più valido…non è giusto! non dico che chi abbia la laurea non debba esercitare la propria professione ma non è nemmeno giusto negarla a chi ha potuto esercitarla fino ad ora e si ritrova o a essere licenziato o ad essere costretto a fare un corso che non è detto possa permettersi!

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  9. Luca
    aprile 1st, 2016 15:48

    Credo che sia legittimo il recriminare di coloro che sono laureati e vorrebbero tutti educatori con titolo acquisito sui banchi e di chi lavora da molti anni e crede di essere preparato a prescindere dal titolo accademico..ma… Premettendo che nessuno deve perdere il posto di lavoro,non si può neppure pensare che basta una legge a regalare il titolo di EP ad un operatore. Ci vuole misura! Un anno e’ poco..ma in Senato forse si può migliorare. Ma l’emendamento Crimi che 50anni o 25 anni di esperienza= Educatore professionale non si può proprio sentire… Con rispetto per il meritevole lavoro dell’On.Iori. Cordialmente.

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