Elena Beccalli alla guida della Cattolica
Elena Beccalli Rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: si tratta di una straordinaria nomina! Dopo 103 anni, per la prima volta, l’ateneo sarà guidato da una donna. Con la nomina di Beccali, sono quattro le donne alla guida di importanti istituzioni accademiche milanesi. Prima di lei sono arrivate Maria Grazia Brambilla che è appena stata nominata alla Statale, Donatella Sciuto alla guida del Politecnico e Giovanna Iannantuoni alla Bicocca, nonché prima donna alla guida della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane.
La comunità della Cattolica si arricchisce di nuove prospettive e, con questa scelta, contribuisce a fare un ulteriore passo verso la parità tra donne e uomini. Ma non soltanto questo l’aspetto rilevante. Sono certa che la prof.ssa Beccalli lavorerà per consentire, a una comunità già straordinaria, riconosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale, di fare un ulteriore balzo in avanti attraverso la cura di un pensiero condiviso che tenga insieme qualità, tradizione e innovazione. Le sue competenze e i suoi meriti sono pronti per proporre uno sguardo nuovo che, tuttavia, non perda mai di vista le radici solide di questa antica e prestigiosa comunità universitaria.
Mi ha molto colpito la sua riflessione sulla necessità di sapersi sempre interrogare su tutte le questioni fondamentali, sulla transdisciplinarità e la valorizzazione della logica di comunità: un aspetto che ho condiviso maggiormente perché gli atenei sono comunità aperte e contenitori di speranza e di futuro. È un tema che seguo e sviluppo da anni legato, infatti, al concetto di “comunità educante” che si fonda sulla sinergia tra diversi saperi e competenze necessari per offrire agli studenti strumenti di partecipazione, scoperta, inclusione, conoscenza, pensieri e valori. È la comunità educante la chiave di volta per costruire una società più preparata e inclusiva, aperta al mondo e capace di interagire con le istituzioni economiche e sociali. Un percorso articolato intorno alla cura e alla centralità degli studenti in cui il progetto educativo deve partire dalla costruzione della relazione con l’altro come strumento più efficace di crescita e di costruzione di comunità.
Ebbene, in questo tempo così fragile e inquieto, credo che questo pensiero di Beccalli possa davvero rappresentare una chiave di volta per costruire una comunità universitaria più aperta, partecipata e capace di rispondere a bisogni diversi con proposte specifiche. Ho apprezzato molto anche il riferimento alla necessità di promuovere ulteriormente il valore di esperienze di solidarietà e volontariato degli studenti perché la solidarietà e la cura dell’altro sono un elemento fondamentale della costruzione dell’individuo e del cittadino.
Beccalli potrà quindi rafforzare la vocazione “universale” della Cattolica, promuovendo dialogo e confronto, liberi e orientati a creare nuove reti e sinergie, poiché anche le università sono chiamate a cambiare il loro approccio in ragione delle straordinarie trasformazioni di questo tempo.
E infine vorrei anche segnalare un aspetto che va oltre il senso specifico degli attestati di stima scientifica e umana espressi in molteplici contesti e ci richiama al ruolo di Armida Barelli, educatrice e cofondatrice dell’Università Cattolica, portatrice del valore delle competenze femminili. Possiamo dire di avere fatto un altro passo verso un cambiamento culturale. L’Anvur, l’agenzia di valutazione dell’università, ci fornisce dati da cui emerge che la carriera accademica femminile, nonostante le donne siano la maggioranza tra i laureati e nonostante gli ottimi risultati (in media le studentesse si laureano prima e con voti più alti degli studenti), rallenta per poi fermarsi man mano che si avvicina ai posti di vertice ancora occupati per la stragrande maggioranza da uomini.
Siamo ancora lontani dalla parità di genere quando si tratta di raggiungere le posizioni apicali, che si tratti del vertice di un’azienda o di una carica istituzionale, oltre che accademica. La nomina della Prof.ssa Beccalli, attraverso le sue competenze e il suo percorso, dimostra che il soffitto di cristallo si può superare. Non è mai facile o scontato, ma si può.