La tragedia delle tre sorelle rom morte a Roma impone uno sforzo maggiore per l’integrazione

La tragedia avvenuta a Roma, dove tre sorelle rom di 20, 8 e 4 anni hanno perso la vita dentro un camper in fiamme, rappresenta una pagina desolante e mette in evidenza la necessità di rafforzare l’impegno per arrivare a una maggiore integrazione nelle nostre città, soprattutto nelle aree periferiche.
Le tragedie non hanno colore di pelle o etnie. Qualcuno da fuori ha lanciato una bottiglia incendiaria nel camper, che si trovava nel parcheggio di un centro commerciale: è doveroso arrivare quanto prima all’individuazione del responsabile di questo gesto efferato.
Ma quanto avvenuto deve spingerci ad agire maggiormente sull’educazione all’integrazione: il degrado delle periferie, l’emarginazione, la mancata tolleranza alimentano un clima d’odio pericolosissimo, che va stemperato sia attraverso azioni concrete come l’attivazione di strutture – in questo caso campi rom – in grado di permettere una civile convivenza, sia attraverso un diffuso lavoro educativo e socio-culturale.