Le parole del capo del sindacato egiziano su Regeni accelerino l’accertamento della verità

Suscitano stupore e apprensione le parole di Mohamed Abdallah, il capo del sindacato egiziano degli ambulanti che ha dichiarato di aver consegnato Giulio Regeni all’Interno, cioè agli uomini del presidente Al Sisi: auspichiamo fortemente che queste dichiarazioni possano servire ad accelerare l’iter di accertamento della verità sull’uccisione cruenta del giovane ricercatore italiano.
Italia ed Egitto stanno collaborando per ricostruire, con precisione e fedeltà, tutte le tappe successive alla scomparsa di Giulio in Egitto: ribadiamo la nostra amicizia nei confronti dell’Egitto stesso, ma un’amicizia e un rapporto franco presuppongono una collaborazione fattiva e leale, dove l’interesse primario è quello di giungere alla verità, anche se dolorosa o sconveniente per qualcuno.
Nelle nostre coscienze risuonano forti le parole della madre di Giulio Regeni, pronunciate all’università di Cambridge per la commemorazione del figlio: “Non lasciateci soli, parlate e rompiamo il silenzio”: spetta a tutti noi, oggi, non lasciare disattesa quella speranza.