È necessario vigilare sui centri di accoglienza dei migranti per prevenire le sparizioni dei minori

Il dramma dei bambini e degli adolescenti scomparsi del mondo, come ci ricordano i dati resi noti oggi da Telefono Azzurro in occasione del Missing Children Day, è impressionante: oltre otto milioni nel mondo, 5.389 in Italia nel 2015.
I minori stranieri non accompagnati, che rappresentano ben il 40% dei casi, sono i soggetti più fragili e costituiscono il numero di gran lunga più elevato delle sparizioni: nei primi tre mesi del 2016 questa percentuale è arrivata addirittura al 76%.
Per una reale prevenzione del fenomeno dei bambini scomparsi e per il loro ritrovamento è necessario mettere in campo strategie di collaborazione efficaci, coinvolgendo i governi, le forze dell’ordine, i servizi sociali, le associazioni di volontariato, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’esigenza di proteggere i bambini.
Ci sono alcune azioni che dovrebbero essere messe in atto immediatamente, come un avvio tempestivo delle ricerche, ma è importante anche offrire sostegno emotivo e giuridico ai genitori e ai familiari dei bambini scomparsi, che spesso rimangono abbandonati con il loro dolore e il senso di colpa.
Per quanto riguarda nello specifico i minori stranieri non accompagnati occorre ridurre i tempi di permanenza nei centri di prima accoglienza, i più rischiosi per il pericolo di fuga e scomparsa dei minori, evitare condizioni di promiscuità con gli adulti e inserire mediatori linguistici e culturali fin dal primo momento, per conoscere se i minori stiano cercando di raggiungere genitori o parenti in altri paesi europei e per favorire i ricongiungimenti familiari.
Queste e altre misure sono necessarie se vogliamo prevenire un fenomeno che cancella la presenza stessa di una parte dell’infanzia nel mondo, abbandonandola alle violenze sommerse.