Lo ius soli per i minori stranieri favorirà l’intercultura

La proposta di legge approvata dall’aula della Camera per il riconoscimento della cittadinanza italiana in favore dei minori di origine straniera favorirà l’intercultura e il rispetto delle differenti provenienze geografiche, linguistiche e culturali: è un valore e una risorsa per le nuove generazioni che deve essere coltivata e favorita attraverso i percorsi educativi all’interno delle scuole
Lo ius soli culturale, che è parte fondamentale di questa proposta di legge, crea un legame tra il conferimento della cittadinanza e l’obbligo di un percorso scolastico di cinque anni per chi è arrivato in Italia prima del compimento del 12° anno di età: oltre a costituire la miglior risposta a chi in queste ore parla di un riconoscimento indiscriminato, questa norma valorizza il ruolo della scuola e l’importanza che essa ricopre per i minori.
Da ormai 50 anni i minorenni stranieri arrivati in Italia con le loro famiglie sono entrati a far parte della scuola italiana: sono il 9% sul totale degli iscritti e questo dato evidenzia che ci troviamo di fronte a un fenomeno strutturale. Una reale integrazione passa anche attraverso la condivisione degli stessi diritti oltre che della stessa esperienza scolastica.
L’intercultura costituisce un arricchimento del sapere: le istituzioni e la scuola non possono esimersi da questo compito di integrazione e devono invece sostenere l’educazione all’interculturalità su tutti i versanti.
Lo ius soli aiuterà quel percorso di cambiamento che, investendo nella formazione comune dei ragazzi di origine italiana e straniera, porterà nei prossimi anni a un ritorno di coesione sociale, di rispetto delle diversità e di convivenza intorno a valori condivisi.