Vanna Iori

Omicidio Cocò Campolongo: i minori non siano lo scudo della criminalità

Omicidio Cocò Campolongo: i minori non siano lo scudo della criminalità
12/10/2015 | Categorie: I miei comunicati stampa, Minori


Gli arresti dei presunti killer del piccolo Cocò Campolongo, il bambino di soli tre anni ucciso e bruciato in auto a Cassano allo Jonio insieme al nonno e alla sua compagna, rappresentano un risultato straordinario conseguito dalle nostre forze dell’ordine, un esempio di affermazione della legalità e della giustizia sulla criminalità.

Da questa triste vicenda emerge però prepotentemente un aspetto, cioè il rischio dei minori di diventare scudo, fisico e non solo, della ‘ndrangheta e di tutte le altre forme di criminalità organizzata: è inaccettabile una tale strumentalizzazione che cancella lo sviluppo sano e responsabile dei bambini e degli adolescenti.

Faccio mie le parole del Papa, che ha invitato al pentimento chi si è reso protagonista di questo gesto scellerato, non facendosi alcun scrupolo della presenza di un bambino all’interno di quell’auto data alle fiamme.

Il piccolo Cocò ha pagato con la propria vita un prezzo troppo alto: nato dietro le sbarre, i genitori in carcere, i parenti incapaci di tenerlo estraneo a situazioni illegali e pericolose.

Questa vicenda pone in evidenza la necessità di rafforzare l’educazione alla legalità come vera emergenza del paese per fronteggiare modelli culturali pericolosi e criminali.




Vanna Iori

Docente universitaria e Senatrice del Partito Democratico

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